“Correre” è diventato sempre più al giorno d’oggi un imperativo. Per renderci conto è sufficiente soffermarsi ad analizzare non solo quello che facciamo ma soprattutto come lo facciamo, il ritmo con cui svolgiamo le nostre attività quotidiane: scadenze da rispettare, impegni di lavoro importanti che ci costringono a doverci spostare, correndo, da una parte all’altra della città, sono solo alcuni degli esempi più eclatanti. Oltretutto, il sistema lavorativo attuale tende “premiare” chi si mostra costantemente veloce e attivo, andando ad avvallare ulteriormente l’importanza del concetto di velocità. Ad essere veloce e immediata, ancora, è anche la gratificazione del piacere attinente alla sfera del “possedere” prima e subito qualunque cosa: ad esempio gli oggetti (quelli tecnologici in particolar modo) soddisfano proprio tale esigenza e nei confronti dei quali è possibile,pertanto, sviluppare nuove forme di dipendenza; cellulari, computer, iphone, infatti ci consentono di stare al passo con i tempi, ovunque e dovunque.
La ricerca spasmodica del piacere veloce si riflette anche nell’intimità. Ultimamente, infatti, perfino il sesso viene consumato correndo, generando un fallimento della performance che si manifesta con eiaculazioni precoci, difficoltà di erezione, calo del desiderio, dolore sessuale, anaorgasmia e conseguenti crisi di coppia.
Il problema è imputabile a quella parte fondamentale che in queste situazioni viene a mancare nel rapporto a due, ovvero la relazione. Prendiamo ad esempio, i casi in cui conosciamo una donna o un uomo, che ci viene presentato da un’amico o amica, o perché conosciuto su internet. Spesso se scatta l’attrazione, la tendenza è quella di ritrovarsi, in un tempo brevissimo, a consumare velocemente il rapporto sessuale. E’ all’interno di situazioni di questo tipo che, in molti casi si rischia di andare incontro a rapporti fallimentari.
La motivazione che frequentemente si nasconde dietro questi rapporti fallimentari, è l’assenza di relazione tra i due partner: tutta l’attenzione è concentrata esclusivamente sul rapporto sessuale, le aspettative sono orientate principalmente sul coito ed è in questi casi che la persona (più frequentemente l’uomo) potrebbe mettere in atto tutti quei meccanismi a livello cognitivo che hanno come obiettivo quello di ottenere una performance ottimale, ma che poi, nella pratica si rivelano un totale fallimento, generando alte probabilità di concludere la notte in bianco.
Come ho avuto modo di osservare nella pratica clinica e come accennato prima, questo è il risultato ottenuto da chi spesso si ritrova a dover avere nel breve tempo un rapporto intimo, senza aver costruito prima una relazione. In questi casi infatti, proprio perché la relazione si fonda solo sul buon funzionamento del rapporto sessuale, spesso la paura di sbagliare e di non essere all’altezza è molto alta e finisce per generare una forte ansia da prestazione che rischia di influenzare negativamente l’esito della performance. Quello che succede, inoltre, è che non ci si concentra come si dovrebbe sul proprio piacere sessuale, quanto piuttosto, sul riuscire a dare (obbligatoriamente) piacere al partner finendo per fallire. Mancano la complicità e la confidenza che servono a ridurre l’ansia e la paura di sbagliare, e che sono caratteristiche tipiche delle coppie solide.
Collezionare fallimenti, inoltre, rischia nel tempo di creare un’etichetta (“sono impotente”, “non provo piacere”, “non sono in grado di avere rapporti normali”), che a quel punto necessita di essere smontata con l’aiuto di un professionista per evitare che si cronicizzi, generando un problema ancor più grave.
Potrà sembrare banale, ma la soluzione consiste proprio nel “rallentare” cercando di costruire prima una relazione, basata sulla conoscenza dell’altro, in modo che ci si senta sicuri e rassicurati, e dove il rapporto sessuale possa rappresentare il culmine. Molti credono infatti che il corteggiamento iniziale, la conoscenza graduale e l’utilizzo dei preliminari, siano qualcosa che appartiene solo agli adolescenti o a chi è alle “prime armi”, saltando a piè pari le tappe iniziali e finendo in molti casi per fallire. Una volta creata la relazione, esistono dei metodi pratici che permettono di ritardare l’orgasmo, come ad esempio:
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